

La gastrite si può definire come un’infiammazione a carico del tessuto mucoso dello stomaco.
Il termine “gastrite” viene oggi usato in maniera fin troppo generale per descrivere una sindrome caratterizzata principalmente da sintomi a carico delle vie digestive come dolore, bruciore, senso di peso epigastrico, dispepsia, ma in realtà secondo la terminologia medico-scientifica per gastrite si intende una manifestazione infiammatoria del tessuto gastrico. Di fatto i sintomi della gastrite, quando presenti, rispecchiano l’irritazione della mucosa e la sua eventuale alterazione strutturale e istologica. Nella maggior parte dei casi comunque, la gastrite sviluppa sintomi solo sfumati o addirittura non avvertibili da parte del paziente e dunque non può essere sempre considerata una vera e propria patologia. Studi epidermiologici hanno evidenziato che la gastrite nelle sue varie forme a diversa severità rappresenta una patologia di grande incidenza specialmente nella popolazione dei paesi più industrializzati dell’occidente.
Fondamentalmente le cause della gastrite sono legate a stili di vita, alimentazione, infezioni e assunzione di farmaci: nella maggior parte dei casi più di uno di questi fattori concorre alla sua determinazione e influenza il suo decorso e la sua severità. La gastrite si può distinguere in acuta, generalmente scatenata dall’assunzione di alcuni farmaci, soprattutto anti-infiammatori e anti-dolorifici appartenenti alla categoria dei FANS e che segue un decorso sempre benigno e auto-limitante e la gastrite cronica, patologia vera e propria innescata dall’insediamento nella mucosa di un batterio con specifico trofismo gastro-enterico, L’Helicobacter pylori (Hp). Tutta una serie di altri fattori ambientali possono contribuire allo sviluppo e progressione di gastrite, in particolar modo l’alcol, il fumo le diete ipercaloriche e i cattivi stili di vita.
La gastrite è una patologia estremamente frequente in Italia e nel mondo occidentale e la sua frequenza aumenta con l’età delle persone.
SINTOMI
La gastrite acuta si manifesta con dolori nella parte alta dell’addome (dolore epigastrico), difficoltà digestive (senso di peso, eruttazioni), bruciore epigastrico ed esofageo.
La gastrite cronica, invece, sfugge spesso alla diagnosi dal momento che i sintomi sono spesso sfumati o assenti e purtroppo a volte compaiono solo dopo molto tempo dal suo instaurarsi quando l’evoluzione ha già prodotto un’importante alterazione strutturale e istologica della mucosa che può, a volte, addirittura pledure alla displasia e alla neoplasia gastrica.
DIAGNOSI
La metodica diagnostico-strumentale in grado di stabilire in maniera inequivocabile la diagnosi di gastrite è la gastroduodenoscopia che consiste nel prelevare, tramite l’inserimento di uno strumento flessibile all’interno delle vie digestive un frammento di tessuto mucoso (biopsia) e di farlo successivamente analizzare a livello istologico. L’isolamento dell’HP avviene generalmente o per isolamento diretto per via colorimetrica in seguito a prelievo bioptico o per dosaggio degli anticorpi specifici nel sangue o grazie a “breath test”: l’HP è infatti in grado di esprimere un enzima, l’ureasi, capace di scindere l’urea in ammoniaca e anidride carbonica. Il test consiste proprio nel determinate la quantità di anidride carbonica marcata con C13 (non radioattivo) presente nell’espirato del paziente per via spettrometrica. Nei casi più semplici, grazie all’esperienza del medico e alla corretta anamnesi del paziente (assunzione di farmaci, abitudini lavorative, alimentari e di vita) è tuttavia possibile porre diagnosi di gastrite basandosi sui sintomi del paziente meglio se suffragati dalla positiva risposta sintomatica ad una terapia basata sulla somministrazione di sostanze alcalinizzanti per OS e al cambiamento di stili di vita scorretti.
Nei casi più severi, oltre alla conferma delle lesioni istologiche della mucosa gastrica risulta importante accertare la presenza dell’ Helicobacyer pylori quale agente eziologico responsabile della comparsa e dell’auto-mantenimento delle lesioni.
Dal momento che, come detto, la maggior parte delle persone affette da gastrite cronica non manifesterà mai alcun sintomo, è molto elevato il rischio che la gastrite si trasformi in quadri clinici più severi ed erosivi come l’ulcera gastrica o duodenale.
TERAPIA
Le gastriti acute in genere guariscono spontaneamente una volta individuata e rimossa la causa che le determina come l’assunzione poco corretta di farmaci antinfiammatori o l’eccessivo stress psico-fisico. Tale “risoluzione spontanea” può comunque essere favorita e accelerata dal concomitante utilizzando di farmaci in grado di proteggere in maniera meccanica la mucosa dello stomaco (sucralfato, magaldrato, sodio alginato), di ridurre l’acidità locale del succo gastrico dello stomaco (bicarbonato, idrossido di magnesio e alluminio) e nei casi più severi di ridurre la secrezione di acido da parte delle cellule parietali dello stomaco (antistaminici anti-H2 come RANITIDINA, FAMOTIDINA e inibitori della pompa protonica come OMEPRAZOLO e LANSOPRAZOLO).
Per i casi di gastrite cronica sostenuti da Helicobacter pylori l’impiego di antibiotici associati a sostanze mucoso-protettive si procede debellando l’agente microbico che ne è responsabile e promotore. La terapia antibiotica si fonda sulla somministrazione contemporanea di amoxicillina, claritromicina e un antifungino come il metronidazolo per limitare le sovrainfezioni micotiche. La terapia si protrae per una o due settimane a seconda del protocollo e dell’entità dell’infezione ed è estremamente efficace ed esente da effetti collaterali.
APPROCCIO NUTRACEUTICO
L’assunzione di specifici nutraceutici contenenti estratti di radice di liquirizia, di malva, bacche di Mirtillo nero e Melissa, possono in sinergia favorire la guarigione delle lesioni indotte da gastrite e ulcera gastrica, ripristinando l’integrità epiteliale e promuovendone la normalizzazione. In particolare, l’associazione di radice di liquirizia e malva con attività riepitelizzante, di Mirtillo nero che contrasta l’infezione da Helicobacter e la Melissa che esercita un’azione spasmolitica, può, se assunta regolarmente, tenere a bada la maggior parte dei quadri di gastrite, pirosi, senso di peso epigastrico post-prandiale e indotto da stress nervoso.
Benefit Gastro Benessere con estratti di Liquirizia, Malva, Mirtillo Nero e Melissa, contribuisce efficacemente a ripristinare il benessere gastrico in modo efficace e naturale.
Assumere una bustina sciolta in acqua ai sintomi di bruciore, pirosi, senso di peso epigastrico e disturbi dispeptici in generale.